Mi occupo da sempre di biomeccanica, fisiopatologia del movimento, riabilitazione e, dal 2003, di fisiopatologia dell’adattamento
(meccanismo biologico, proprio di tutti gli esseri viventi, che consente loro di sopravvivere nell'ambiente in cui si trovano) e,
in particolare, come evidenziare e curare i disturbi prodotti e/o alimentati quando tale meccanismo risulta disfunzionale.

"Non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno la più intelligente. Sopravvive la specie più predisposta al cambiamento"

Charles Darwin
(Shrewsbury, 12 febbraio 1809 – Londra, 19 aprile 1882)

Adattamento: dalla Sopravvivenza alla Patologia

L'evoluzione, nel corso dei millenni, ha realizzato l'attuale immagine dell'uomo attraverso un suo successivo adeguarsi all'ambiente che lo circonda.
Ogni essere vivente per sopravvivere deve rispondere, istante per istante, agli stimoli ambientali in maniera autonoma e automatica realizzando un fenomeno complesso definito, in Biologia, adattamento. Tale fenomeno negli essere umani è realizzato e mantenuto dal Sistema Nervoso Centrale (SNC). L’adattamento è indispensabile alla sopravvivenza ma non è finalizzato alla qualità della vita: un adattamento può risultare efficace nell’immediato (sopravvivenza) ma svantaggioso nel medio-lungo termine. In questi casi, l’adattamento si definisce disfunzionale. Un adattamento disfunzionale si realizza se lo stimolo è particolarmente intenso o se è ripetuto nel tempo, anche se positivo come la felicità e la gioia. In questi casi si dice che si è realizzata una condizione di stress o carico allostatico.
L’adattamento disfunzionale, in un tempo più o meno lungo, è sempre fonte di malattia perchè il Sistema Nervoso Centrale non lo riconosce come tale (è come se il nostro organismo si ricalibrasse su parametri scorretti). Per esempio, ogni qual volta subiamo un trauma in uno dei due arti inferiori, dobbiamo, necessariamente, spostare il peso del nostro corpo sull’altro lato per poter camminare con minor dolore e/o poter mantenere la stazione eretta più a lungo: le Neuro-Scienze hanno dimostrato che ogni stimolo esterno (fisico o psichico), se sufficientemente forte o persistente, può determinare alterazioni delle funzioni e della struttura del Sistema Nervoso Centrale (plasticità neuronale). E’ ovvio, infine, possono concorrere alla determinazione delle malattie anche altri fattori: infettivi, tossici, traumatici; ma, in ogni caso, l’insorgenza e l’evoluzione delle malattie è sempre condizionata dalla condizione di stress e dallo stato allostatico dell’individuo, ovvero dall’incapacità di rispondere adeguatamente ad un determinato stimolo.

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“I sistemi viventi sono sistemi coerenti.
Chi non comprende gli stati coerenti,
non è in grado di comprendere i sistemi viventi”

Erwin Schrödinger
(Vienna, 12 agosto 1887 – Vienna, 4 gennaio 1961) premio Nobel per la Fisica nel 1933.

Il principio espresso in questa massima è che biologia e fisica sono strettamente connesse: se chi si occupa di biologia umana ignora tale realtà, ritenendo che il fenomeno biologico sia primario e autonomo o al più legato a specifiche sequenze di reazioni biochimiche ordinate nel tempo e nello spazio (come avviene in Biologia molecolare), rischia di gestire un “effetto” (equiparabile concettualmente ad un sintomo) misconoscendo i meccanismi e le regole della Fisica che lo hanno prodotto e rinuncia alla possibilità di affrontare le problematiche in ambito patologico utilizzando mezzi che ne consentirebbero la gestione all'origine e/o comunque ad un livello più elevato.

emat: elettro magneto auricolo terapia

Le origini dell'Auricoloterapia si ritiene risalgano al 3000 a.C.: si ha notizia di cabalisti che insegnavano in modo empirico a curare le malattie di entrambi i lati del corpo, visualizzando la lettera ebraica che identifica l’orecchio dx e quello sx per le patologie dell’emisoma corrispondente.
Fin dall'antica Cina, il padiglione auricolare è ritenuto essere il luogo di confluenza di tutti i meridiani. La filosofia cinese considera l’orecchio come parte essenziale dell’organismo biologico. Nel celebre testo Huangdi Nei Jing (Canone di Medicina Interna dell'Imperatore) la cui ultima stesura risale al 710-804 d.C., si menziona la funzione di controllo dell’orecchio su tutti i meridiani.

Nel 1951, ad opera di Paul Nogier (prima pubblicazione nel 1956), inizia la storia più recente e moderna dell’auricoloterapia: si passa da un empirismo esoterico ad un approccio sistematico e metodologicamente scientifico.

Alcuni decenni dopo arrivano i primi riconoscimenti scientifici e istituzionali:
- 1990, l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale di Sanità) definisce l’auricoloterapia “pratica terapeutica efficace”.-
- 1994, si svolge a Lione il “I Congresso Internazionale di Auricoloterapia”.
- 1995, in Italia, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) inserisce la voce Auricoloterapia nel suo tariffario ufficiale definendola “pratica terapeutica eseguibile esclusivamente manu medica”.

Negli ultimi anni, condivisi principi ed efficacia, si sono diversificate e affinate le tecniche di stimolazione, passando dall'originario ed esclusivo uso degli aghi da agopuntura all'utilizzazione di vari strumenti e tecniche, tra queste, l’elettromagneto auricolo terapia (emat)  da me utilizzata, è l'ultima nata in ordine temporale ma la prima ad utilizzare il principio fisico dell'interferenza elettromagnetica generata da campi a bassissima intensità.

Tecniche Auricolari

Usando il manipolo posso stimolare punti specifici dell'orecchio.
Di solito adotto due strategie terapeutiche che ho chiamato:

"Ottimizzazione posturale" e "Ottimizzazione neurofunzionale".

Con queste due tecniche stimolo specifici punti auricolari per ottenere una riorganizzazione funzionale globale dell'organismo o, per usare un termine acquisito dall'informatica, per ottenere il debug del nostro sistema nervoso centrale.

Tecniche Segmentali

Quando ho bisogno di stimolare aree periferiche del corpo, utilizzo due sonde adottando due diverse strategie che ho chiamato:

"Attivazione locale" e “Sincronizzazione neuromuscolare".

Con queste due tecniche stimolo i segmenti corporei per attivare i processi rigenerativi tissutali derivanti da traumi, ulcere, malattie che producono perdita di sostanza nei tessuti, ... o ripristinare una corretta sequenza di attivazione neuromuscolare in quelle patologie che sono caratterizzate da questo tipo di malfunzionamento (paresi, scoliosi, malattie degenerative del sistema nervoso centrale e periferico).

I Miei Studi: dagli Inizi ad Oggi

“Io so con assoluta certezza di non possedere un talento speciale;
la curiosità, l'ossessione e l'ostinata resistenza, unita all'autocritica,
mi hanno portato alle mie idee” 

Albert Einstein
(Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955)

Letture Consigliate

per ogni ulteriore domanda è possibile contattarmi all’indirizzo: info@tonyparadiso.it

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